Il dente del giudizio è spesso fonte di stress e ansia per molti pazienti, impauriti dall’affrontare l’eventuale estrazione: alcuni hanno timore e raccontano che il dentista precedente ha tirato con tutta la sua forza, oppure che non vogliono farlo perché un loro amico è stato gonfio in viso per una settimana…
Ma cosa c’è di vero in tutto questo? Cerchiamo di fare chiarezza e sfatare qualche leggenda metropolitana.
I denti del giudizio, detti anche terzi molari, iniziano il loro processo formativo nell’adolescenza e completano la loro maturazione tra i 18 ed i 25 anni. I denti superiori solitamente erompono spontaneamente in arcata senza particolari problemi, mentre gli inferiori possono presentare delle problematiche durante la fase di eruzione dovute al fatto che spesso risultano mal posizionati, cioè obliqui o addirittura orizzontali, incastrati contro il molare che si trova davanti. In tali situazioni possono rimanere inclusi (quando sono totalmente al di sotto della gengiva) o semi-inclusi (quando sono visibili solo in parte).
E’ sempre più raro che i denti del giudizio crescano in modo corretto perché nel corso dell’evoluzione umana si sono ridotte le dimensioni della mandibola, lasciando poco spazio per il normale posizionamento del dente.
Quali sono i problemi legati ai denti del giudizio?
- E’ difficile tenerli puliti a causa della loro posizione molto arretrata e quindi tendono spesso a cariarsi;
- Quando crescono storti possono danneggiare il dente davanti (il secondo molare) che, a differenza del terzo molare, è molto importante per la masticazione;
- Spesso hanno difficoltà a fuoriuscire dall’osso e per metà spuntano dalla gengiva, per l’altra metà rimangono sommersi: in questa situazione batteri e residui di cibo si infiltrano sotto gengiva, portando ad infiammazioni gengivali, ascessi o carie al dente stesso e a quello di fianco;
- nell’arcata inferiore a volte i denti del giudizio possono formarsi e rimanere completamente sommersi (inclusi): in alcuni di questi casi si possono sviluppare delle lesioni cistiche che aumentano nel tempo, con il rischio di indebolire la mandibola.
Allora cosa bisogna fare?
La prima cosa è una radiografia ortopanoramica, che risulta essere l’esame di screening per la diagnosi e l’estrazione della maggior parte dei denti del giudizio. In alcuni casi è necessario eseguire anche un’indagine tridimensionale, la CBCT (tomografia computerizzata) per studiare meglio il rapporto tra il nervo alveolare ed il dente da estrarre.
Presso lo studio dentistico Dott. Valerio Di Grazia è possibile effettuare questi tipi di esami nell’immediato.
E’ sempre necessario estrarre i denti del giudizio?
Se i denti crescono in posizione corretta e sono allineati con il resto della dentatura, non è necessario estrarli, ma questo succede purtroppo molto raramente. Nella maggior parte dei casi invece conviene monitorare l’evoluzione dei denti a partire dai 14/15 anni di età, per intercettare le seguenti problematiche:
– disodontiasi: il dente è malposizionato, cioè è inclinato oppure proprio orizzontale e batte contro il secondo molare, oppure tende ad erompere verso la parte posteriore della mandibolare, contro l’osso (vedi la radiografia seguente)
–ostacolo al trattamento ortodontico: non è vero che i denti del giudizio sono responsabili dell’affollamento degli altri denti, ma a volte vanno estratti perché serve spazio per spostare indietro i secondi molari
–pericoronarite: il dente è cresciuto per metà e in parte rimane coperto da tessuto gengivale che si infiamma fino a gonfiarsi (ascesso)
–cisti che si sviluppano intorno alla corona o che avvolgono interamente il dente e che negli anni si espandono, a discapito dell’osso mandibolare che viene eroso
–carie difficili da curare a causa della posizione molto arretrata del dente
Come avviene l’estrazione? E’ dolorosa?
L’estrazione viene effettuata in anestesia locale, ma in alcun casi, se il paziente lo richiede o se l’intervento si presentasse complicato, può essere praticata la sedazione cosciente per via endovenosa, per aumentare il comfort e la collaborazione del paziente.
L’anestesia locale è sempre sufficiente a garantire un’estrazione totalmente indolore, il paziente non sentirà nulla!
Se l’estrazione è più complessa, contemporaneamente all’intervento somministriamo dei farmaci per via intramuscolare, un cortisonico ed un antidolorifico, che esercitano un’azione analgesica ed antinfiammatoria in modo preventivo, cioè prima che il paziente possa avvertire dolore. Questa tecnica di “analgesia preventiva” risulta molto efficace nel ridurre/annullare i classici fastidi post-operatori legati all’estrazione del dente del giudizio.
“Dottore lo toglierò quando mi farà male!”
Ogni tanto qualche paziente ci risponde così, ma l’estrazione è sconsigliata durante la fase acuta perché i tessuti intorno al dente sono troppo infiammati: in questi casi bisogna effettuare alcuni giorni di terapia antibiotica prima dell’estrazione, con notevoli disagi per il paziente dolorante.
I denti del giudizio non sono sempre da estrarre, ma se dalla visita si valuta che quel dente è destinato nel corso del tempo a dare problemi, allora conviene farlo in anticipo, anche in assenza di sintomi, perché se si manifestano dei problemi, la loro gestione non è semplice.
Non ultimo, il problema legato al nervo alveolare: estrarre un dente del giudizio completamente formato a volte può essere rischioso perché le radici in alcuni casi si trovano molto vicine al nervo che dà la sensibilità al labbro inferiore, anzi a volte quasi lo abbracciano. La lesione intraoperatoria del nervo determina una sensazione – quasi sempre transitoria – di formicolio e intorpidimento di una parte del labbro e del mento (parestesia). Per questo motivo, aspettare molto tempo prima di estrarre un dente può essere rischioso, al contrario l’estrazione precoce di un dente del giudizio non ancora completamente formato (tra i 14 e 18 anni) riduce tantissimo questo rischio.
Cosa fare quando ormai il dente è comlpetamente formato e vicino al nervo?
Nei casi in cui il rischio di danneggiare il nervo alveolare è alto, ci sono due possibilità:
- ESTRUSIONE ORTODONTICA + ESTRAZIONE: se il dente ha spazio per erompere, viene ancorato con un piccolo apparecchio ortodontico e così facendo viene trazionato verso l’alto, allontanando le radici dal nervo: a quel punto viene estratto senza correre alcun rischio di danno neurologico
- CORONECTOMIA: quando non è possibile estrudere il dente, è indicata l’estrazione di parte del dente e precisamente della sola corona, lasciando intatte e in sede le radici, vicine al nervo (vedi le radiografie seguenti)
Cosa fare e cosa evitare dopo l’estrazione:
- Assumere la terapia antibiotica e antidolorifica prescritta.
- Riposare con il capo leggermente sollevato per le prime notti.
- Limitare l’attività fisica per almeno 72 ore.
- Applicare ghiaccio sulla guancia nelle ore immediatamente successive all’intervento. Il ghiaccio si usa alternando 10 minuti di applicazione a 10 minuti di riposo.
- Evitare di mangiare cibi o bevande troppo calde per i primi giorni.
- Masticare solo nelle aree non operate: evitare inoltre cibi duri, speziati ed acidi.
- I cibi consigliati sono budini e gelati, yogurt, uova, prosciutto, mozzarella. Evitare l’aggiunta di cereali e frutta con semini perchè potrebbero insinuarsi nella ferita tra i punti di sutura.
Se non hai mai approfondito la situazione dei tuoi denti del giudizio o se ogni tanto ti fanno male e rimandi sempre l’estrazione, chiamaci per fissare un appuntamento!