Le recessioni gengivali si caratterizzano per la perdita di una parte del tessuto gengivale che riveste e protegge i denti.
Le motivazioni sono diverse, ma quasi sempre una serie di cofattori contribuisce alla perdita di gengiva:
- biotipo gengivale sottile
- malposizione dentale
- terapia ortodontica che ha portato le radici dentali al di fuori delle ossa mascellari, lasciandole coperte solo dai tessuti molli
- spazzolamento errato o troppo aggressivo.
Il trattamento consiste di due fasi: bisogna dapprima identificare e correggere le abitudini sbagliate di spazzolamento; in seguito si interviene chirurgicamente ripristinando la quota di gengiva persa. Per fare ciò si può utilizzare di un innesto di tessuto prelevato dal palato che permette di ispessire i tessuti nella zona colpita da recessione, in modo da migliorare la predicibilità del trattamento chirurgico ed evitare recidive nel tempo.
L’obbiettivo di questa terapia è estetico ma non solo: si ricrea una banda di tessuto che si integra in modo armonico con i denti vicini e che migliora il sorriso, ma soprattutto protegge la parte più sensibile dei denti, ovvero la dentina. Quando la dentina radicolare è scoperta, c’è un rischio maggiore che questa possa cariarsi oppure che diventi molto sensibile al caldo/freddo.
Inoltre l’assenza di gengiva “cheratinizzata”(quella che sta intorno al dente), rende più difficile l’igiene dentale e comporta un accumulo di placca che nel tempo può far ammalar il dente di parodontite, ovvero di quella infezione dei tessuti gengivali che porta,nel tempo, alla perdita dei denti
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